Report on the meeting with the migrants, Sunday 10th March, area in front of the Cavarzerani CAS (Udine)

(english below)
Resoconto del presidio di domenica 10 marzo di fronte al C.A.S ex-caserma Cavarzerani (Udine)

Alle 15.30 il piazzale antistante l’ex caserma è completamente deserto, ad eccezione dello schieramento di carabinieri, polizia, vigili e digos. Dall’interno giunge voce che la croce rossa abbia impedito a tutti di uscire dal campo fin dalla prima mattina in barba ai tanto sbandierati orari di entrata/uscita, con la motivazione che “la polizia li avrebbe presi e portati via” qualora fossero usciti. I migranti sono stati praticamente sequestrati per l’intera giornata all’interno del campo col solo fine di non permettere loro di unirsi al presidio. Nel frattempo arriva qualche migrante residente in città e vengono fatti alcuni interventi al microfono rivolti ai secondini della croce rossa. Solo alle 17.30, dopo che il capo-kapò della croce rossa si è intrattenuto a lungo con i poliziotti in borghese presenti, i cancelli vengono aperti, e diversi altri migranti restati per ore in attesa dietro di esso possono raggiungere il presidio. Viene distribuito un bel po’ di materiale in varie lingue sul decreto Salvini e sui C.P.R. e il sistema a cui sono funzionali. E’ rimasto comunque un bel po’ di tempo per un interessante scambio di informazioni reciproche.

Sulla croce rossa che dire? Dopo aver piagnucolato negli ultimi giorni sui giornali locali per aver inspiegabilmente perso la gestione della caserma a favore di una cooperativa di Napoli, ha in tutta fretta deportato decine di migranti ad un albergo da lei gestito a Lignano Sabbiadoro (UD) . Difficile spiegare infatti come possa aver perso la gestione della caserma a base di locali non riscaldati in pieno inverno, vestiario invernale non fornito, cibo avariato, servizio di lavanderia non garantito, lavoro gratis, divieto di cucinare in autonomia, minacce, ritorsioni, punizioni umilianti. Sarà che è troppo pure per la prefettura.
Ieri la CRI si è mostrata per quello che è, un’organizzazione paramilitare che non si fa problemi a rinchiudere decine di persone per paura che certe cose possano uscire dal loro campo…

Report on the meeting with the migrants, Sunday 10th March, area in front of the Cavarzerani CAS (Udine)
At 15.30 the area in front of the camp is totally empty, with the exception of a line of policemen, traffic wardens, and digos (political police). From the inside there is word that the Red Cross has blocked the migrants from leaving the camp since early morning, in contrast with the official leaving and entering hours that they like to advertise, threatening that “the police will stop them and take them away” if they go out.
The migrants have basically been confined inside the camp for the whole day solely to be prevented from joining the meeting.
In the meantime, some migrants from town arrive, and there are some speeches aimed at the Red Cross jailers.
Only at 17.30, after the boss of the Red Cross took his time chatting with some policemen in plainclothes, the gates are opened, and many migrants who have waited behind them for hours are able to join the meeting. A lot of material about the Salvini Decree Law and the CPRs that make it possibile is shared, and there is also a lot of time to exchange other interesting informations.

What can we say about the Red Cross? After whining in local newspapers for having inesplicably lost the management of the camp to a cooperative from Napoli, they have hastily deported dozens of migrants to a hotel they manage in Lignano Sabbiadoro (Udine). It is indeed very difficult to understand how they can possibly have lost the management of a camp where several spaces aren’t heated even in winter, the clothes are not provided, the food is rotten, the laudry service is not guaranteed, the migrants have to provide unpaid labour, to endure threats, repercussions, and humiliating punishments… Maybe it has become too much even for the prefecture…
Yesterday the Italian Red Cross has showed its true face as a paramilitary organization that doesn’t think twice about locking up dozens of people for fear that certain things may be revealed…

Report 15/12/2018 Solidarity meeting in front of Cavarzerani CAS – Udine

(English soon)
Resoconto del presidio di sabato 15 dicembre di fronte al C.A.S ex-caserma Cavarzerani (Udine)

Nella notte del 15 novembre scorso, circa 150 migranti dell’ex caserma Cavarzerani hanno dato vita ad una rivolta spontanea in protesta contro le condizioni del cibo loro somministrato dalla “azienda della ristorazione” CAMST per conto della croce rossa locale che gestisce il centro. La protesta è sedata solo dall’intervento di diverse pattuglie e reparti di polizia. Al momento il Centro di Accoglienza Straordinaria ospita oltre 550 persone.

Nelle settimane precedenti il presidio è stato volantinato nei dintorni della caserma un testo in urdu e inglese in cui si spiegavano le ragioni di un primo presidio rivolto ai migranti del campo.

La sera prima arriva un’indiscrezione secondo cui la croce rossa avrebbe vietato l’uscita dal campo nel pomeriggio, invece alla fine si è limitata a cambiare gli orari di entrata/uscita “per la sola giornata di sabato” anticipando di un’ora e riducendo l’apertura dei cancelli (dalle 14.00 alle 14.15) nel tentativo di disincentivare la partecipazione al presidio, dal momento che i migranti avrebbero dovuto aspettare un’ora prima che il presidio cominciasse, cosa che poi hanno effettivamente fatto. 
La loro risposta in termini numerici è molto buona, sulle 150-200 persone. E’ stato così possibile raccogliere e scambiare informazioni reciproche sullo stato delle cose dentro e fuori al campo. Ad esempio, che la croce rossa era assai poco contenta e nervosa riguardo ad una presenza esterna non calcolata.

A questo momento ne seguiranno altri, vogliamo far sapere a queste persone che non sono e non saranno sole nelle loro lotte e nella quotidiana repressione a cui sono sottoposte.

Solidali con chi migra.