In seguito agli episodi di autolesionismo, le 3 fughe (di cui purtroppo una terminata a Verona) e un tentativo di suicidio di un ragazzo tunisino ad inizio anno, nella notte di sabato 11 i militari sono entrati nelle celle del CPR di Gradisca, hanno picchiato ed hanno preso le sim card di alcune delle persone con cui si era riusciti a parlare durante il presidio del pomeriggio.
Domenica 12 gennaio dalle 14:00 alle 16 ci sono state rivolte all’interno, nell’ala più vicina alla strada dove ci sono 5 celle da 6 persone ciascuna. Le persone recluse sono riuscite a rompere i vetri, a staccare i letti a raggiungere il muro e 8 sono riusciti a saltare oltre il muro. 3 sono stati riportati dentro il centro e picchiati, 5 sono riusciti a scappare, tra di loro alcuni ragazzi molto giovani. Un ragazzo dei 3 che sono stati riportati al CPR è stato portato in ospedale, un altro sta male. Un ragazzo marocchino oggi ha tentato di suicidarsi ed è stato fermato dagli altri.
Nella notte tra ieri e oggi ci sono stati materassi in fiamme per riscaldarsi e vengono sparati gli estintori dentro le celle.
Nel mentre, l’infame prefetto di Gorizia Massimo Marchesiello insieme all’attento servo giornalista del Piccolo Luigi Murciano hanno il coraggio di parlare di episodi di allontanamento volontario dalla struttura, trattandosi solamente di una “detenzione amministrativa”. Ragione per cui all’interno delle medesime strutture non sono presenti operatori di polizia penitenziaria, ma
solo operatori delle cooperative sociali (nel caso di Gradisca d’Isonzo,
l’impresa padovana Edeco). Secondo questa gente infatti i prigionieri ingoiano lamette e tentano di uccidersi quando invece potrebbero tranquillamente lasciare un campo di concentramento circondato da mura, grate, telecamere e filo spinato e dove i militari utilizzano idranti, estintori e pestaggi sistematici su richiesta dei secondini della cooperativa EDECO.
Pagherete caro e pagherete tutto
Fuoco a tutti i CPR e a tutte le galere
Finchè tutte e tutti saranno liberi/e